Un Web Application Firewall è un’appliance, hardware o software, che utilizza tecniche specifiche per la protezione dei siti web.
La logica è la stessa dei comuni firewall, che ormai tutti conosciamo, che proteggono la nostra rete dagli attacchi informatici; mentre i WAF, l’acronimo con il quale comunemente vengono chiamati i Web Application Firewall, si dedicano specificamente ai rischi correlati ai siti web.
Nell’era digitale in cui viviamo, la sicurezza online è diventata una priorità inderogabile. La crescente complessità delle applicazioni web e la costante evoluzione delle minacce informatiche hanno reso essenziale proteggere le risorse digitali da intrusioni e attacchi malevoli. In questo contesto, il Web Application Firewall (WAF) emerge come una soluzione fondamentale per proteggere le tue applicazioni web da potenziali vulnerabilità e attacchi cibernetici.
Quali sono i rischi per un sito web?
Qualsiasi sito pubblicato in internet si espone a dei rischi, anche solo per il fatto di essere per l’appunto “pubblicato” in rete. Mentre il firewall protegge la nostra azienda, quindi un luogo privato, il WAF si propone di evitare danni al nostro sito, cioè ad un luogo pubblico.
Portando questo esempio nel mondo reale, potremmo dire che il firewall è l’allarme di casa, e in casa non vogliamo che entri nessuno salvo le persone che noi stessi invitiamo; il WAF invece ha un compito ben più arduo, perché nel nostro sito entrano persone sconosciute, ma ne siamo ben felici perché speriamo che diventino clienti!
I rischi sono quindi molteplici.
Uno dei più comuni è l’utilizzo di software obsoleti: nel tempo si manifestano delle vulnerabilità che vanno gestite con gli opportuni interventi (patch).
Se si utilizza un CMS, poi, i rischi sono ancora maggiori, visto che il codice è pubblico e questo porta tante persone a cercare di trovare dei punti deboli al suo interno.
Se poi il sito richiede informazioni delicate all’utente (ad esempio: carte di credito per i pagamenti, informazioni personali, informazioni sanitarie, ecc.) il problema diventa ancora più grosso e il rischio può diventare enorme, sia a livello organizzativo che a livello economico.
Si pensi ai data breach e alle conseguenze nei confronti dei nostri clienti, ma anche all’intervento del Garante della Privacy sempre pronto a erogare sanzioni a chi non dimostra di avere applicato ogni misura per la protezione dei dati che gestisce.
Il WAF nell'esperienza di Opiquad
Opiquad ha deciso di proteggere gli hosting che ospita nel proprio Edge Data Center con un Web Application Firewall nel lontano 2017, quando ancora questa tecnologia era considerata elitaria.
Il motivo principale di questa scelta fu la volontà di proteggere quei clienti che avevano affidato il proprio sito ad uno sviluppatore che poi non li aveva seguiti correttamente, con il risultato di avere un software non sicuro e facilmente attaccabile. In alcuni casi limite non è nemmeno possibile effettuare un aggiornamento, perché l’upgrade è possibile solo per le versioni più recenti del software.
L’impatto di questa tecnologia è stato subito eccellente: dagli attacchi subiti su WordPress nel 2017 da siti web ospitati da Opiquad (non sviluppati da Opiquad, quelli li abbiamo sempre tenuti sotto controllo noi!) è stato deciso di installare un WAF e non è mai ricapitato un episodio così drammatico.
In conclusione
In conclusione, il software di un sito web va mantenuto aggiornato per evitare guai: è una regola sempre valida; ma un provider che protegge i suoi hosting con una tecnologia come il Web Application Firewall offre garanzie enormemente superiori. Ed evita mal di testa e dolori al portafoglio.
Ricorda: la sicurezza dovrebbe essere al centro della tua strategia digitale fin dall’inizio, non un’aggiunta dopo il fatto.
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